Focus NGE | Etica delle relazioni e struttura del mito – 3

Neon Genesis Evangelion, Etica delle relazioni e struttura del mito a cura di Aldo Pisano. Etica e struttura delle relazioni in Neon Genesis Evangelion | Parte 1

Solitamente per spiegare qualcosa si parte da ciò che lo presenta, il titolo, ma in questa sede non sarà fatta adesso, ma verso la conclusione del lavoro, poiché il titolo di Evangelion, così come tutta la serie, non può che essere letta après-coup[1], a cose fatte, a conclusione o retrospettivamente. Il finale della serie, infatti, modifica più o meno in maniera strutturale il significato della serie stessa utilizzando il metodo di uno “spiegone” finale, pervaso da un’atmosfera quasi lynchiana.

Infatti, Evangelion è riassumibile in una profonda e continua operazione di scavo, che procede sempre di più dall’esterno verso l’interno della psiche umana, e delle sue relazioni con l’alterità.

La città sotterranea – costruita a scopo difensivo e che custodisce i segreti dell’umanità nuova nella serie – presenta 26 livelli, tante quante sono le puntate di Evangelion. Infatti, l’ultimo angelo riuscirà a penetrare il livello terminale nella puntata 25, mentre il finale si dispiegherà completamente nella puntata 26: qui si giunge a livelli così profondi, tanto da entrare direttamente nel flusso di coscienza del protagonista. Capire come avviene quest’operazione di “scavo” significa tenere conto dei vari livelli di relazione, secondo un modello a cerchi concentrici. L’idea delle forme relazionali, scandite mediante la struttura concentrica, trova già una sua conferma nell’analisi proposta ne Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee[2] di Benveniste, nello specifico nel capitolo intitolato I quattro cerchi dell’appartenenza sociale, qui il linguista mostra come l’antico iranico mantiene la struttura originaria di derivazione indoeuropea, secondo una scansione sociale concentrica, che procede dalla famiglia, al clan, alla tribù, al paese[3].

Esistono vari modelli di questo genere, nello specifico uno dei più noti a cui fare riferimento è quello “ecosistemico” teorizzato da Urie Bronfenbrenner, questi offre una visione in relazione allo sviluppo dell’essere umano secondo la seguente articolazione:

  • il microsistema, inteso come relazioni interpersonali del soggetto vissute in maniera significativa: la relazione con la madre, la scuola e la famiglia;
  • il meso-sistema, inteso come relazione fra microsistemi;
  • l’ecosistema, che comprende una serie di relazioni correlate fra loro e che non riguardano direttamente il soggetto, seppure lo influenzano, come il rapporto fra i genitori o gli amici;
  • il macrosistema, che raccoglie tutti gli altri, è quello che fa riferimento alle grandi istituzioni economiche, culturali, politiche, religiose[4].

Allo stesso tempo, oltre ad un’analisi strutturale, vi è da considerare un’analisi di tipo qualitativa riferita al gradiente diversificato di comunicazione all’interno di uno stesso cerchio. Tale gradiente varia in base a come il centro “Io” si relaziona con i livelli esterni. Per semplificare – e mai per riduzionismo – i gradienti della comunicazione potrebbero essere esemplificati in una scala da 0 a 3, come mostra la figura

Ora, mano a mano che il livello di comunicazione tende ad aumentare, aumenta gradualmente anche il livello di conflittualità che l’io intrattiene con il “Tu”, sia esso interno o esterno al soggetto. Chiaramente, il gradiente comunicativo subisce delle variazioni all’interno di ogni cerchio relazionale.

Quindi: relazione e comunicazione emergono come i due temi cruciali di Evangelion; una serie che, di certo, cela tanti accattivanti messaggi esoterici e arcani simbolismi religiosi, ma di fondo ha come oggetto la complessa dinamica delle relazioni umane, compreso il rapporto che l’io intrattiene con se stesso e con le sue proiezioni.

Continua…


  1. Il termine qui utilizzato è un prestito lacaniano, a sua volta mutuato dal concetto freudiani di Nachträglichkeit. Queste due formule, “après-coup” in francese e “nachträglichkeit” in tedesco  si riferiscono alla temporalità dell’inconscio, nello specifico al meccanismo di retroazione nel rapporto sussistente tra trauma e sintomo (Cfr. F. Palombi, (2009) Jacques Lacan, Carocci, Roma, pp. 43-44).
  2. Cfr. E., Benveniste (1969) Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee. Economia, parentela, Società, Vol. 1, Einaudi, Torino 2001.
  3. Cfr. Ivi, pp. 226-246.
  4. Cfr. U., Bronfenbrenner, Ecologia dello sviluppo umano, Il Mulino, Bologna, 2002.
Amantea Comics

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